«Libero Pensatore» (è tempo di agire)

Assistiamo ad una produzione normativa anomala, il Governo legifera «in casi straordinari di necessità e d’urgenza» (ex comma 1, dell’art. 77 Cost.) per «imprimere un impulso decisivo allo snellimento delle procedure amministrative in tutti i settori incisi dalle previsioni», in sede di conversione dei D.L. il Parlamento inserisce nuovi tomi del diritto, modificando le norme, stralciando pezzi di commi, al punto da poter leggere un testo di legge che appare diverso per contenuto e sostanza rispetto a quello proposto e adottato dall’esecutivo: le norme provvisorie vedono rinnovata la propria fonte, «che non è più il provvedimento governativo, ormai uscito di scena, ma la successiva legge di conversione (c.d. «novazione della fonte»)»[1]

Il D.L. n. 77/2021, così come il successivo D.L. 80/2021, convertito con modificazioni in legge 113/2021, introduce in sede di conversione una pluralità di norme che contrastano con la necessaria omogeneità del decreto-legge, un’eterogeneità rispetto alle disposizioni originariamente contenute nel D.L., senza l’adozione della procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte delle Camere: «il Parlamento, nell’approvare la legge di conversione di un decreto, può esercitare la propria potestà legislativa anche introducendo, con disposizioni aggiuntive, contenuti precettivi ulteriori…, peraltro con il limite dell’omogeneità complessiva dell’atto normativo rispetto all’oggetto o allo scopo», dovendo, tuttavia, osservare in presenza di emendamenti direttamente incidenti sul testo del provvedimento governativo l’omogeneità del decreto-legge «dalla legge di conversione, verificandosi, in mancanza, un uso improprio, da parte del Parlamento, di un potere che la Costituzione gli attribuisce, con speciali modalità di procedura, allo scopo tipico di convertire, o non, in legge un decreto»[2].

In breve, la decretazione d’urgenza con l’aggiunta di norme in sede di conversione del decreto – legge, del tutto estranee rispetto al contenuto della decretazione d’urgenza, costituisce concretamente un procedimento abbreviato in luogo di quello normale.

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Il d.l. n. 77/2021, convertito con aggiunte in legge n. 108/2021

Il d.l. n. 77/2021, convertito con aggiunte in legge n. 108/2021

Assistiamo ad una produzione normativa anomala, il Governo legifera «in casi straordinari di necessità e d’urgenza» (ex comma 1, dell’art. 77 Cost.) per «imprimere un impulso decisivo allo snellimento delle procedure amministrative in tutti i settori incisi dalle previsioni», in sede di conversione dei D.L. il Parlamento inserisce nuovi tomi del diritto, modificando le norme, stralciando pezzi di commi, al punto da poter leggere un testo di legge che appare diverso per contenuto e sostanza rispetto a quello proposto e adottato dall’esecutivo: le norme provvisorie vedono rinnovata la propria fonte, «che non è più il provvedimento governativo, ormai uscito di scena, ma la successiva legge di conversione (c.d. «novazione della fonte»)»[1]

Il D.L. n. 77/2021, così come il successivo D.L. 80/2021, convertito con modificazioni in legge 113/2021, introduce in sede di conversione una pluralità di norme che contrastano con la necessaria omogeneità del decreto-legge, un’eterogeneità rispetto alle disposizioni originariamente contenute nel D.L., senza l’adozione della procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte delle Camere: «il Parlamento, nell’approvare la legge di conversione di un decreto, può esercitare la propria potestà legislativa anche introducendo, con disposizioni aggiuntive, contenuti precettivi ulteriori…, peraltro con il limite dell’omogeneità complessiva dell’atto normativo rispetto all’oggetto o allo scopo», dovendo, tuttavia, osservare in presenza di emendamenti direttamente incidenti sul testo del provvedimento governativo l’omogeneità del decreto-legge «dalla legge di conversione, verificandosi, in mancanza, un uso improprio, da parte del Parlamento, di un potere che la Costituzione gli attribuisce, con speciali modalità di procedura, allo scopo tipico di convertire, o non, in legge un decreto»[2].

In breve, la decretazione d’urgenza con l’aggiunta di norme in sede di conversione del decreto – legge, del tutto estranee rispetto al contenuto della decretazione d’urgenza, costituisce concretamente un procedimento abbreviato in luogo di quello normale.

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Assistiamo, come spettatori (non come ospiti), ad un lento e inesorabile declino dell’occidente (la c.d. democrazia partecipata o popolare) a fronte di un nuovo comandamento sanitario, dove le libertà sono immolate al “Sacro Graal” delle vaccinazioni di massa, in una costante manipolazione di dati e informazioni, addomesticando l’uomo alla perdita della propria umanità, al distanziamento sociale in nome di un futuro blindato alla sicurezza (delle nostre paure), in un innaturale stato di sottomissione delle menti, senza alcuna ribellione all’esercizio di un potere che non trova fondamento nello ius e nella iustitia.

In questo nuovo ordine mondiale (NWO), i costruttori di pace e i poteri forti (corporate finanziarie), generalmente senza alcuna legittima investitura e di nomina esterna, stabiliscono le nuove regole della società, imponendo un pensiero unico dove le diversità di opinione sono considerate dissenso, pur (tuttavia) celebrando nuovi modelli di genere e nuove chiese, dove (il) tutto è sostituibile purché siano negate le proprie radici storiche, affidandosi nelle mani del relativismo culturale, cancellando l’identità del singolo (e, dunque, collettiva).

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Le 10 Meraviglie del Rinascimento Italiano

Le 10 Meraviglie del Rinascimento Italiano

Assistiamo, come spettatori (non come ospiti), ad un lento e inesorabile declino dell’occidente (la c.d. democrazia partecipata o popolare) a fronte di un nuovo comandamento sanitario, dove le libertà sono immolate al “Sacro Graal” delle vaccinazioni di massa, in una costante manipolazione di dati e informazioni, addomesticando l’uomo alla perdita della propria umanità, al distanziamento sociale in nome di un futuro blindato alla sicurezza (delle nostre paure), in un innaturale stato di sottomissione delle menti, senza alcuna ribellione all’esercizio di un potere che non trova fondamento nello ius e nella iustitia.

In questo nuovo ordine mondiale (NWO), i costruttori di pace e i poteri forti (corporate finanziarie), generalmente senza alcuna legittima investitura e di nomina esterna, stabiliscono le nuove regole della società, imponendo un pensiero unico dove le diversità di opinione sono considerate dissenso, pur (tuttavia) celebrando nuovi modelli di genere e nuove chiese, dove (il) tutto è sostituibile purché siano negate le proprie radici storiche, affidandosi nelle mani del relativismo culturale, cancellando l’identità del singolo (e, dunque, collettiva).

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