«Libero Pensatore» (è tempo di agire)

La sez. I Bari del TAR Puglia, con la sentenza 12 novembre 2022 n. 1529, al di là della complessa vicenda e delle dichiarazioni di inammissibilità e improcedibilità dei ricorsi, interviene sulla natura degli accordi di pianificazione: l’approvazione dei piani, le convenzioni urbanistiche, le obbligazioni e i tempi di sottoscrizione[1].

Profili di inquadramento

La sentenza contiene una serie di chiare indicazioni operative su questo strumento di negoziazione degli interventi in ambito del “Governo del Territorio”: la convenzione urbanistica contiene una serie di obbligazioni a carico del soggetto attuatore privato (lottizzante), da realizzare all’interno del termine di durata, che comprende il Piano di lottizzazione e la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria.

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Effetti della mancata sottoscrizione di una convenzione urbanistica

Effetti della mancata sottoscrizione di una convenzione urbanistica

La sez. I Bari del TAR Puglia, con la sentenza 12 novembre 2022 n. 1529, al di là della complessa vicenda e delle dichiarazioni di inammissibilità e improcedibilità dei ricorsi, interviene sulla natura degli accordi di pianificazione: l’approvazione dei piani, le convenzioni urbanistiche, le obbligazioni e i tempi di sottoscrizione[1].

Profili di inquadramento

La sentenza contiene una serie di chiare indicazioni operative su questo strumento di negoziazione degli interventi in ambito del “Governo del Territorio”: la convenzione urbanistica contiene una serie di obbligazioni a carico del soggetto attuatore privato (lottizzante), da realizzare all’interno del termine di durata, che comprende il Piano di lottizzazione e la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria.

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L’attività ad iniziativa del privato

È noto che l’attività oggetto della segnalazione (ex art. 19, comma 2 della legge n. 241/1990) può essere iniziata, anche nei casi di cui all’articolo 19 bis, comma 2, dalla data della presentazione della segnalazione all’amministrazione competente, con la conseguenza che in mancanza dei requisiti o dei presupposti l’attività di controllo è limitata in un stretto arco temporale definito, trascorso il quale gli effetti si consolidano, salvo i poteri di annullamento d’ufficio (ovvero, di vigilanza in materia urbanistica – edilizia), esprimendo le sorti di uno strumento giuridico di accelerazione, semplificazione e liberalizzazione delle attività di iniziativa dei privati.

In questo senso, la segnalazione certificata di inizio attività, la denuncia e la dichiarazione di inizio attività non costituiscono provvedimenti taciti direttamente impugnabili, imponendo ai terzi («gli interessati») eventualmente danneggiati (dalla sua illegittimità) di sollecitare l’Amministrazione alle verifiche c.d. repressive/inibitorie (un dovere sull’an)[1] e in caso di inerzia, esperire esclusivamente l’azione avverso il silenzio (inadempimento): una violazione dall’obbligo di provvedere, ex art. 2 della legge n. 241/1990[2].

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Attività privata in ambito edilizio, tutela del terzo e obbligo di provvedere della P.A.

Attività privata in ambito edilizio, tutela del terzo e obbligo di provvedere della P.A.

L’attività ad iniziativa del privato

È noto che l’attività oggetto della segnalazione (ex art. 19, comma 2 della legge n. 241/1990) può essere iniziata, anche nei casi di cui all’articolo 19 bis, comma 2, dalla data della presentazione della segnalazione all’amministrazione competente, con la conseguenza che in mancanza dei requisiti o dei presupposti l’attività di controllo è limitata in un stretto arco temporale definito, trascorso il quale gli effetti si consolidano, salvo i poteri di annullamento d’ufficio (ovvero, di vigilanza in materia urbanistica – edilizia), esprimendo le sorti di uno strumento giuridico di accelerazione, semplificazione e liberalizzazione delle attività di iniziativa dei privati.

In questo senso, la segnalazione certificata di inizio attività, la denuncia e la dichiarazione di inizio attività non costituiscono provvedimenti taciti direttamente impugnabili, imponendo ai terzi («gli interessati») eventualmente danneggiati (dalla sua illegittimità) di sollecitare l’Amministrazione alle verifiche c.d. repressive/inibitorie (un dovere sull’an)[1] e in caso di inerzia, esperire esclusivamente l’azione avverso il silenzio (inadempimento): una violazione dall’obbligo di provvedere, ex art. 2 della legge n. 241/1990[2].

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Lo sviluppo di una Comunità è sempre più legato alla capacità dei soggetti istituzionali ed economico – sociali di interagire per la costruzione di un modello razionale in grado si sostenere la distruzione delle risorse tra ricchi e poveri, per una equilibrata crescita del reddito individuale e di quello collettivo in modo da limitare fortemente le discriminazioni e i conflitti interni, depotenziando ogni ragione di diversità nel Paese, in una nuova sfida culturale prima che politica, collocata in un sistema privatizzato, internazionalizzato, globalizzato.

Il concetto che alimenta la gestione delle risorse finanziarie è quello che si lega alla conservazione dell’esistente e al reperimento di nuovi soggetti finanziatori, mentre per quelle energetiche si punta alla rigenerazione (fonti rinnovabili) impedendone uno sfruttamento errato che porta alla perdita irrimediabile del sistema ambiente, per un aumento insensato dei consumi e una crescita esponenziale a danno dell’uomo e della natura, in evidente contrapposizione alla politica dei paesi occidentali

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Modelli di sviluppo urbano

Lo sviluppo di una Comunità è sempre più legato alla capacità dei soggetti istituzionali ed economico – sociali di interagire per la costruzione di un modello razionale in grado si sostenere la distruzione delle risorse tra ricchi e poveri, per una equilibrata crescita del reddito individuale e di quello collettivo in modo da limitare fortemente le discriminazioni e i conflitti interni, depotenziando ogni ragione di diversità nel Paese, in una nuova sfida culturale prima che politica, collocata in un sistema privatizzato, internazionalizzato, globalizzato.

Il concetto che alimenta la gestione delle risorse finanziarie è quello che si lega alla conservazione dell’esistente e al reperimento di nuovi soggetti finanziatori, mentre per quelle energetiche si punta alla rigenerazione (fonti rinnovabili) impedendone uno sfruttamento errato che porta alla perdita irrimediabile del sistema ambiente, per un aumento insensato dei consumi e una crescita esponenziale a danno dell’uomo e della natura, in evidente contrapposizione alla politica dei paesi occidentali

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